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Scultura in pietra

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L’ Arte della Scultura in Pietra

La Calabria è ricca di cave di marmo e di granito. Dai rossastri, carnicini, bianche e grigi graniti della provincia di Cosenza, si passa ai verdi e grigio – scuri graniti catanzaresi; alle dioriti di Vibo Valentia e Montauro; alle siemiti di S. Giorgio di Rossano e San Demetrio Corone; ai porfidi quarziferi di S. Giovanni in Fiore e Fiumarella. Esiste una leggenda: si racconta che il Mago Mamone, giunto nei pressi di S. Giovanni in Fiore e messosi a riposare si ferì con dei cardi, e il sangue copiosamente sgorgato gocciolò al suolo permeandolo profondamente. Le imprecazioni lanciate dal Mago furono così aspre e violente che il terreno tremò ed il sangue si pietrificò: ebbero così origine i tenaci e bellissimi porfidi rossastri di queste parti.

Marmi

Quanto ai marmi veri e propri, basterà citare i bei porfidi cosentini, quelli catanzaresi, il porfido euritico di Serra S. Bruno, quello tipico di S. Luca, la pietra verde di Delianuova, il marmo bianco di Oppido Mamertino, i cipollini di Gerace. Caratteristico è il marmo verde di Calabria del catanzarese e il marmo rosa di Gimigliano, comune del catanzarese a circa 600 m. s.l.m. nel versante meridionale della Sila Piccola, nella valle del fiume Corace. Nella parte alta di Gimignano spicca un consistente giacimento di marmo rosa, mentre lungo la valle del Corace si trovano cave di marmo verde chiamato appunto “marmo verde di Gimigliano”, usato da tempo immemore per i rivestimenti. Il marmo di Gimigliano, risulta infatti utilizzato nelle chiese locali e nella vicina Catanzaro, ma anche fuori dai confini regionali e nazionali, i marmi calabresi sono tanto apprezzati in tutta Italia per la loro bellezza da essere prescelti per opere architettoniche o scultoree. Numerose sono gli esempi di opere d’architettura o di elementi architettonici realizzati in pietra locale da artigiani anonimi nel corso dei secoli, come la Cattolica di Stilo; il portale e le finestre di S. Francesco a Gerace, i rosoni di S. Domenico a Cosenza, i chiostri, i portici, i rivestimenti e le scale esterne barocche di chiese e palazzi sparsi in tutta la regione. Quest’arte risale ai tempi antichissimi. Il ticchettio dello scalpello che incide la materia è un suono ormai familiare per chi visita le numerose botteghe artigiane sparse su tutto il territorio. Dalla maestria e dalla sapiente conoscenza della materia nascono opere meravigliose che strasfigurano la fredda pietra nel calore che solo un’opera d’arte può trasmettere a chi la osserva. Le tecniche di lavorazione, in Calabria, si tramandano da padre in figlio. Intere generazioni conservano gelosamente i segreti di una tradizione che diventa il simbolo di una cultura secolare, come è documentato in numerosi reperti archeologici conservati nei Musei della Magna Grecia, o in opere conservate in alcune chiese o nelle case patrizie dove ancora fanno bella mostra antichi mortai in pietra una volta usati nelle botteghe degli “speziali” o farmacisti, per comporre le erbe medicinali.