Parghelia
E’ uno dei più belli e rinomati paesi turistici della Costa degli Dei, con i suoi 8 km di spiaggia sabbiosa, e il mare cristallino, in parte sabbioso e in parte sassoso, e i suoi villaggi turistici moderni ed accoglienti. E’ a 75 metri slm e a soli 2 km da Tropea. Il suo antico nome, infatti, era Paralia, che in greco significa ‘spiaggia, litorale’. La spiaggia (8 km) è sabbiosa, dorata e con piccole baie, ed è caratterizzata da una scogliera, al cui centro spicca, per la sua caratteristica forma e per maestosità, lo scoglio “la Pizzuta” o “Palombaro”, dalla cui cima, secondo una leggenda, uno schiavo lanciava sassi contro le navi di passaggio, molto belle son anche la spiaggia la Grazia, la Marina di Michelino con lo scoglio di Sant’Andrea, la scogliera di Vardano, la Marina di Bordila, antica sede della ‘tonnara’.
Un po’ di storia
Secondo alcune fonti storiche Parghelia, fu fondata da una colonia albanese, stabilitasi intorno al territorio di Tropea.Le prime date certe relative a Parghelia risalgono al periodo Normanno, quando nel 1002, il territorio di Bordila e la sua tonnara divennero di pertinenza della moglie di Roberto il Guiscardo, Sichelgaita. Nei secoli successivi la storia di Parghelia si legò strettamente a quella di Tropea, di cui seguì le sorti e le vicende storiche. Era uno dei 23 casali della nobile Tropea e sebbene fosse il più grande a livello militare e il più prestigioso a livello culturale, i pargheliesi, che erano pescatori, marinai e agricoltori, mal sopportavano le angherie e prepotenze di Tropea ed insorsero in un moto popolare nel 1647, sedato poi dall’esercito del Regno. Subì due violenti terremoti, nel 1783 e nel 1905, che la rase al suolo completamente e causò centinaia di morti, solo la Chiesa della SS. Madonna di Portosalvo resistette al sisma anche se gravemente danneggiata, e poi ricostruita dopo il 1926 in periodo fascista per volere di Mussolini.
A Parghelia c’erano 5 chiese, le quali furono distrutte dal terremoto del 1905 e poi ricostruite, come la chiesa Parrocchiale, in seguito ricostruita e dedicata a Sant’Andrea Apostolo, patrono di Parghelia, e la piccola chiesa di Sant’Antonio di Padova, anch’essa è stata ricostruita, ma 2 di esse, le chiesette del Santissimo Sacramento e di Sant’Anna, non sono più presenti, solo la Chiesa della SS. Madonna di Portosalvo resistette al sisma anche se gravemente danneggiata.
La Chiesa di S.Maria di Portosalvo era un santuario costruito nel 1745 in stile neoclassico e costituisce uno dei più antichi esempi di architettura neoclassica, con portale d’ingresso rettangolare, campanile settecentesco cuspidato a base quadrata, facciata scandita da lesene dotate di piccolo capitello decorativo, e all’interno balaustra di artisti locali del Settecento e altare in marmo in stile barocco decorato a rilievi e tarsie policrome. All’interno, inoltre, possiamo ammirare pregevoli tele settecentesche di scuola napoletana: sull’altare della Madonna dei Sette Dolori ‘la Deposizione’, e sulle pareti ai lati del Sancta Sanctorum ‘l’Annunciazione’ e la ‘Sacra Famiglia’, databili tutti intorno al 1757. Secondo la leggenda la tela raffigurante la Vergine di Portosalvo, tela del periodo compreso tra il XVII e il XVIII secolo, arrivò a Parghelia dall’Oriente attraverso il mare, ai tempi di Leone Isaurico.
La Chiesa di S.Maria di Portosalvo ancora oggi la più importante per Parghelia, i cui abitanti nutrono da sempre una devozione particolare e venerazione verso la Madonna di Portosalvo
La Chiesa di Sant’ Andrea Apostolo, anch’essa distrutta dal terremoto del 1905 e dedicata a Sant’Andrea Apostolo, patrono di Parghelia, celebrato con una Messa il 30 novembre e, durante la vigilia della festa, vengono lanciate dal campanile le castagne. La Chiesa ha nella facciata principale un portale rettangolare sormontato da un timpano spezzato, gli altri due piccoli ingressi principali, invece, sono sormontati da rosoni; ha una torre campanaria e l’interno a tre navate. Al suo interno conserva il busto settecentesco di Sant’ Andrea in legno policromo. Dietro l’ altare maggiore in marmi policromi trovaimo un mosaico raffigurante il martirio di Sant’Andrea.